Tutti a parte mio marito – It’s Raining Men: trailer italiano della commedia francese di Caroline Vignal (Al cinema dal 21 dicembre)
Al cinema a Natale con I Wonder Pictures la commedia di Caroline Vignal con protagonista Laure Calamy.
Dal 21 dicembre nei cinema italiani con I Wonder Pictures Tutti a parte mio marito – It’s Raining Men, una scoppiettante commedia al femminile diretta da Caroline Vignal (Io, lui, lei e l’asino). Protagonista d’eccezione del film, presentato in anteprima nazionale alla 15° Edizione di France Odeon a Firenze con un’entusiasta accoglienza di pubblico e di critica, è una sempre straordinaria Laure Calamy (Call My Agent, Vizio di famiglia, Full time).
Tutti a parte di mio marito – Trama e cast
La trama ufficiale: Iris (Laure Calamy) ha una vita all’apparenza perfetta, un marito impeccabile, due figlie meravigliose, uno studio dentistico con un flusso inarrestabile di clienti, un bell’appartamento… almeno fino a quando stanno per arrivare i fatidici cinquant’anni e con essi un senso di insoddisfazione e la sempre più evidente perdita di complicità con il marito (Vincent Elbaz) e lo scemare inesorabile dell’attrazione di coppia. Iris sente l’esigenza di scompigliare le carte in tavola: decide così di rimettersi in gioco e creare un profilo su un sito d’incontri per persone sposate. Con un semplice clic, Iris accede a un mondo parallelo dove “piovono uomini” e si collezionano “mi piace” e si getta con curiosità in questo mondo pieno di opportunità, lasciandosi travolgere dall’adrenalina delle chat, l’attesa febbrile del prossimo messaggio e l’esaltazione per il fatto che la prossima avventura possa trovarsi dietro l’angolo a distanza di un clic. Riuscirà Iris, grazie ad una chat d’incontri, a ritrovare la propria sessualità, a rinascere e a riscopre la gioia di vivere?
Il cast include anche Jonathan Darona, Christophe Grundmann, Sofiane Khelladi, Remy Laquittant, Suzanne De Baecque, Sylvain Katan, Laurent Poitrenaux, Ismaël Sy Savaner, Nicolas Godart, Alexandre Steiger, Zoé Richard, Daphné Crepieux, Myriem Akheddiou, Pascal Rernerric, Sarah Touffic Othman-Schmitt, César De Gouvello Grach.
Tutti a parte mio marito – Il trailer italiano
Note della regista
È stato quattro anni fa. L’ultima volta che avevo visto la mia amica Juliette, si stava riprendendo come meglio poteva – cioè piuttosto male – dalla separazione; suo marito se n’era andato dall’oggi al domani dopo vent’anni di convivenza. Juliette aveva 51 anni, l’età a cui, secondo alcuni, noi donne diventiamo invisibili. Ma quella sera, alla festa a cui eravamo, vedevamo solo lei. Era raggiante. Qualche giorno dopo, Juliette mi ha raccontato cos’aveva fatto durante i mesi nei quali ci eravamo perse di vista. Vedendola sempre più in crisi, un’amica l’aveva incoraggiata a creare un profilo su un sito d’incontri. “È come se, con un clic, avessimo accesso a un mondo parallelo, un mondo invisibile”, mi ha detto ridendo. “La città degli uomini!”. Mi ha raccontato dei “Mi piace” ricevuti che le avevano ridato autostima, delle foto intime che riceveva continuamente mentre lavorava, degli appuntamenti strani, della giovinezza ritrovata, dell’amante ballerino di flamenco di 15 anni più giovane con cui fumava spinelli nel pomeriggio. “It’s raining men!”, ha riso euforica. Quella sera è nato il mio film e aveva già la sua colonna sonora!
Una volta tornata a casa, ho acceso il computer. Come tutti, avevo sentito parlare di Tinder e app simili, avevo degli amici che si erano conosciuti così, ma la curiosità non mi aveva mai spinta oltre alla pagina di accesso. Per andare oltre, bisognava mettersi in gioco – in altre parole: creare un profilo! Non c’era scampo. Nella mia “bio” ho scritto: “Curiosa”. Poi si è scoperchiato il vaso di Pandora. Nei mesi successivi ho fatto un archivio con tutto: i profili degli uomini con cui matchavo, le conversazioni fatte sull’app o su WhatsApp, le foto che ricevevo. È stato divertente, emozionante, travolgente, a volte.
Ma come potevo ricreare l’esperienza dei siti d’incontri per il grande schermo, dato che la maggior parte si svolge su quello piccolo dei nostri telefoni? Come potevo condividere con gli spettatori l’adrenalina delle chat – le quali, a essere onesti, possono sembrare banali e spesso anche sconcertanti – durante l’attesa febbrile e mozzafiato del messaggio successivo? Come potevo riproporre l’esaltazione per il fattoche l’avventura potesse trovarsi dietro l’angolo o al capolinea della RER B? Mi sono imposta di non filmare per niente, o comunque pochissimo, gli schermi dei cellulari. La serie Euphoria mi ha rassicurata. I suoi giovani protagonisti scrivono messaggi chini sui cellulari; condividiamo l’esaltazione, l’attesa, la gioia e la delusione che attraversano i loro volti e, ai piedi dello schermo, come in un film in lingua originale, i sottotitoli ci danno accesso ai messaggi scambiati. Il procedimento è semplice, ma la forza della scrittura, del silenzio, del ritmo con cui appaiono i messaggi è completa, diretta. Ho utilizzato anche io questo stratagemma nelle sequenze di chat, scandite dal suono più o meno aggressivo della vibrazione del telefono a ogni messaggio ricevuto. Per trasmettere la sensazione di invasione che possono provare le donne che si iscrivono a un sito d’incontri, ho avuto anche l’idea di far materializzare gli uomini dell’app, ad esempio, nella metropolitana. [Caroline Vignal]
Tutti a parte mio marito – Foto e poster